Perché gli elettromestici che secondo la previgente classificazione erano indicati come prodotti ad alta efficienza energetica si trovano ora nelle classi più basse della nuova classe energetica?
Iniziamo con il dire che la Commissione europea ha reso i requisiti e le caratteristiche rilevanti ai fini della nuova classificazione energetica estremamente rigorosi.
Inoltre, per effetto dell’introduzione di nuovi criteri e delle classi “riscalate” la maggior parte dei prodotti sono stati “declassati” in categorie inferiori per quanto riguarda l’efficienza energetica.
È comunque possibile trovare alcuni elettrodomestici in classe A, ma saranno inizialmente pochissimi con caratteristiche, standard di efficienza e performance molto elevate.
Di conseguenza, si vedranno molte più classi B e C ma lo scopo è proprio quello di attendere nuovi sviluppi tecnologici in materia di risparmio energetico.
Pertanto, gli elettrodomestici interessati saranno convalidati in base ai nuovi criteri europei, attraverso sistemi più dettagliati per il rilevamento dei consumi e dell’efficienza.
Prendiamo ad esempio una lavatrice.
Le differenze rispetto alla vecchia etichetta, oltre la scala di efficienza energetica e l’introduzione del codice QR, sono l’indicazione del consumo energetico specificato come consumo ponderato per 100 cicli; la capacità nominale per il programma “Eco 40-60”; il consumo di acqua ponderato per ciclo; le emissioni di rumore solo per la centrifuga e non per il lavaggio sulla classe di emissione del rumore; l’aggiunta dell’indicazione della durata del programma “Eco 40-60”.
Le informazioni fornite sono il frutto di numerose prove standard, previste dalla legislazione europea e realizzate in condizioni di laboratorio.
È evidente che la possibilità di confrontare parametri diversi rispetto al solo consumo di energia porterà ad una più chiara differenziazione tra i prodotti e una maggiore consapevolezza delle scelte eco-sostenibili. Allo stesso tempo, i produttori sono spinti a migliorare costamente i prodotti per rientrare nelle classi migliori e avere maggiore appeal sul consumatore.
Proviamo ora a fare una comparazione tra prodotti classificati diversamente.
Consuma di più un frigorifero messo in commercio fino al 28 febbraio 2021, che ricadeva nella vecchia classe energetica A+++, oppure un frigorifero messo in commercio a partire dal 1 marzo 2021 e che rientrera nella nuova classe A?
Risposta A: frigorifero nella vecchia classe A+++;
Risposta B: frigorifero nella nuova classe A;
Risposta C: i consumi sono identici, indipendentemente dalla classe di appartenenza.
La risposta corretta è la A.
Ebbene si, consuma maggiormente un frigorifero che rientrava nella vecchia classe energetica A +++ rispetto a quello che ricade nella nuova classe A.
Acquistare un apparecchio rientrante nella nuova classe energetica A comporta, da un lato, un notevole risparmio energetico, stimato attorno al 30% dei consumi energetici, con importanti impatti economici sulla bolletta dell’elettricità e, dall’altro, la riduzione sempre di circa il 30% delle emissioni inquinanti di anidride carbonica.
Ben si comprende che i nuovi rigidi parametri dell’etichetta energetica non contribuiscono solo al risparmio di energia e denaro, ma stabiliscono l’impatto ambientale dei prodotti, facendo sì che il consumatore operi una scelta più informata, diventando la vera bandiera di una vera rivoluzione energetica green.