Giungiamo all’ultimo episodio del Podcast per scoprire insieme quali sono i vantaggi legati alle recenti novità normative in tema di etichettatura energetica.
Come ampiamente visto negli episodi precedenti, da tempo l’Unione europea si è posta l’obiettivo primario della riduzione dei consumi di energia e, di conseguenza, ha introdotto le specifiche misure al fine di orientare una scelta consapevole del consumatore sul livello di efficienza energetica.
Tale scenario coincide con l’inizio della c.d. “Epoca eco-sostenibile” poiché la nuova etichetta si basa su una nuova scala di efficienza energetica, la cui corretta lettura aiuterà le famiglie italiane ad operare scelte sostenibili dal punto di vista ambientale, tecnologico ed economico.
Dal punto di vista ambientale, stando a stime interne della Commissione europea, il risparmio totale di energia finale di queste nuove etichette sarà pari a 38 TWh/anno entro il 2030, il che equivale al consumo annuale di energia elettrica dell’Ungheria.
A livello complessivo, possiamo sottolineare che acquistare, e quindi utilizzare, elettrodomestici in classe A, rispetto alla classe C (circa la vecchia classe A+++), permetterebbe di risparmiare il 30% dei consumi energetici e, al contempo, ridurre sempre di circa il 30% le emissioni inquinanti di anidride carbonica.
Solo considerando i consumi annuali di tutti gli elettrodomestici principali per ogni singola famiglia, una scelta avventata che non considera bene tutte le caratteristiche del dispositivo, può avere effetti negativi sull’ambiente importanti, oltre che un impatto economico non trascurabile.
Ebbene sì un impatto anche economico.
Indubbi saranno i benefici economici sia dal punto vista dei consumatori che dei produttori.
Per i consumatori l’obiettivo principale dell’etichetta energetica è quello di informarli dell’impatto ambientale del prodotto che stanno acquistando e renderli consapevoli delle proprie scelte di mercato. Aiutare il consumatore a scegliere, nella fase di acquisto, un prodotto efficiente dal punto di vista energetico si traduce in minori consumi e permette ai clienti di avere una bolletta “più leggera”.
Per i produttori come noi, l’introduzione sul mercato di elettrodomestici ad alto risparmio energetico comporta maggiori possibilità di essere preferiti dai consumatori.
Da ultimo, sul versante tecnologico, lo sviluppo di prodotti a basso consumo energetico è una rilevante spinta a raggiungere un vantaggio concorrenziale nonché competitivo finalizzato a proporre soluzioni via via sempre più efficienti.
Si contribuisce in tal modo all’innovazione e agli investimenti nella produzione di prodotti più efficienti sotto il profilo energetico e permette alle industrie di ottenere un vantaggio concorrenziale.
Giungiamo alla conclusione che l’efficienza energetica è un valore per tutti, valore che contribuisce alla realizzazione degli obiettivi di efficienza energetica targati UE nonché dei suoi obiettivi in materia di cambiamento climatico, protezione dell’ambiente, dell’aria e di efficienza delle risorse.
Quindi, considerando per ogni famiglia italiana media i consumi totali - legati all’energia elettricità ed idrica annua, alle emissione di CO2 - di un frigorifero, una lavatrice, una lavastoviglie, è evidente che gli stessi variano a vista d’occhio in base alla classe energetica in cui sono collocati gli elettrodomestici in questione.
E se moltiplicassimo tali risultati per tutte le 5 milioni di famiglia italiane medie? La risposta ormai la conoscete.