LA SCELTA DI VITA DI KLAUS
Tudor Laurini è un ragazzo imprevedibile, vulcanico, che nel suo breve percorso di vita sembra averne racchiuse diverse. Ma non è tanto questo l’aspetto interessante, quanto la sua capacità di tenere tante pulsioni riunite sotto uno stesso ombrello, ovvero l’impulso a farne un racconto che riesca a coinvolgere quante più persone possibili.
Forse il mondo della produzione musicale ha contribuito a sviluppare la sua capacità di raccontarsi tenendo viva l’attenzione di numerosi occhi e orecchie. Tudor è partito da lì. La sua curiosità l’ha mosso verso il mondo della composizione, dove ha ottenuto i primi successi. Da lì, la forte attenzione e la pressione sociale l’ha spinto a cercare dimensioni di pace, dove la creatività non subisse la mordacchia della fama e dell’aspettativa sociale. Ecco dunque affacciarsi nel suo racconto di vita la montagna.
L’ambiente di evasione, di raccoglimento per eccellenza. Un ambiente spesso bistrattato, umiliato dall’incuria dell’uomo. Tudor ha saputo fare anche di questa preoccupazione un veicolo di racconto che può rendere virale anche l’urgenza dell’inquinamento ambientale. Con l’estrema semplicità e chiarezza del suo linguaggio, le sue azioni e i consigli che mette in pratica in ogni sua escursione possono diventare un vero esempio da seguire.
Quante volte sentiamo impiegare, a volte persino a sproposito, il temine “influencer”. Un termine sempre più vacuo e inflazionato. Esempi come quello di Tudor restituiscono un valore importante anche a questa professione.