LA SCELTA DI STELLA BELLOMO
Quante volte reagiamo con insofferenza sentendo parole inflazionate che ci vengono lanciate addosso
Quante volte abbiamo letto o ascoltato, nel recente passato, termini come “resilienza”, “iconico” “consapevolezza” o “sostenibilità”, per citarne solo alcune? Termini nobili, che tuttavia perdono di significato e di mordente ogni qual volta vengono menzionate fuori posto o senza il contesto necessario.
Prendiamo “sostenibilità”, ad esempio. Una parola importante, forte, ma anche ambigua, se vogliamo. Usata spesso come riempitivo, come cornice di argomentazioni ampollose sul futuro del mondo e su pratiche per salvare il pianeta talmente inarrivabili da farci sentire quasi in colpa.
Stella Bellomo, invece, ha trovato il modo di raccontare la propria esperienza di vita, costruita attraverso gli anni. La sostenibilità, per Stella, non è altro che una serie di esempi concreti, di buone pratiche da seguire, che snelliscono la quotidianità e riducono l’impatto umano sulla Terra. Ognuno nel suo piccolo, perché è questa l’unica verità alla quale possiamo contribuire, ogni piccola goccia fa la sua parte senza domandarsi se sia, o meno, determinante. Dalla programmazione delle spese, al tempo passato in cucina, all’organizzazione in casa.
Sono regole semplici, che viste singolarmente possono strappare un superficiale “ah, tutto qui?”; eppure, come in psicoterapia si arriva spesso a conclusioni apparentemente banali, una volta messe in pratica diventano dirompenti.